Contesto

Come noto, in seguito alla riforma avviata dal Bologna Process (1999), in Europa i Conservatori e le Accademie di Belle Arti, Danza e Arte drammatica hanno assunto lo status di Istituzioni di Alta Formazione di livello universitario. In questo quadro, le istituzioni italiane AFAM sono chiamate ad esprimere non solo una capacità didattica di eccellenza ma, in prospettiva, anche una attività di ricerca di livello, azione essenziale per il loro posizionamento nello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore. In particolare, è cruciale a livello internazionale la discussione sui Dottorati e sulla Ricerca Artistica, intensamente attivata a livello europeo oramai da un ventennio.

Le reti internazionali

I network internazionali di riferimento per le istituzioni europee coinvolte in tale processo giocano un ruolo molto importante, soprattutto nel senso dello scambio di buone pratiche finalizzato ad un armonico sviluppo del settore su scala internazionale. Dal punto di vista delle diverse discipline, si assiste ad una mappa articolata di diversi soggetti tra loro anche interagenti: la rete istituzionale dei Conservatori è rappresentata dalla Association Europèenne des Conservatoire per la musica (AEC, costituita da ca. 300 membri istituzionali da quasi 60 paesi), quella delle Accademie di belle arti e di performing arts fa riferimento alla European League of Institutes of the Arts per le Accademie (ELIA, 250 membri da 50 paesi), le Università sono rappresentate dalla European Universities Association (850 membri distribuiti in 47 paesi diversi) mentre, per il design, l’associazione specifica di riferimento è l’International Association of Universitites and Colleges of Arts, Design and Media (CUMULUS, più di 250 membri da 47 paesi).

La ricerca artistica

In attesa delle celebrazioni nel 2019 per il primo ventennio del Bologna Process, si constata come non tutti i Conservatori e Accademie europee continentali siano tuttora autorizzati dalle proprie legislazioni nazionali ad operare al di sopra del Diploma di II ciclo. La situazione dell’Italia, dotata di un Biennio non ancora ordinamentale, rappresenta probabilmente il caso nazionale più critico in assoluto in tale variegato panorama. Purtuttavia, al di là del riconoscimento o meno dei titoli, va considerato come la maggioranza delle istituzioni di Alta formazione artistica europee abbiano largamente intrapreso in autonomia diverse traiettorie di sviluppo sperimentale afferenti al III ciclo, anche attraverso forme di cooperazione con le università, ma sempre cercando soluzioni che permettano di non derogare alla propria autonomia disciplinare. Di fronte alla necessità di raggiungere più coerentemente gli standard europei dell’alta formazione come posti in essere dai Descrittori di Dublino (2004) e dall’European Qualifications Framework (EQF 2008), i Conservatori e le Accademie si presentano come un cantiere in continua trasformazione teso a non compromettere, nell’intraprendere il percorso del rinnovamento voluto dalla Riforma, la propria natura e missione di soggetti altamente specializzati nella formazione professionale di musicisti ed artisti. L’obiettivo principale è promuovere come settore terziario per la formazione artistica – in quanto possessori delle expertises necessarie – lo sviluppo e l’attribuzione di titoli post-graduate rispettosi della dimensione practice-based tipica dei saperi artistico-musicali.

In tal senso, la discussione in ambito europeo intorno al III ciclo ha attivato soprattutto a livello istituzionale una profonda riflessione sulla dimensione specifica della Artistic Research (AR), vero e proprio hot topic internazionale, rivolta a individuarne lo statuto sia dal punto di vista delle metodologie, sia degli output che sperimentano forme di bilanciamento tra opera/performance finale e tesi scritta, includendo nel ragionamento l’impostazione orientativa dei curricula fin dal II ciclo.

Recentemente, sono stati prodotti dai maggiori stakeholders europei alcuni documenti di grande rilevanza per il futuro strategico della AR: il White Paper on Artistic Research da parte di AEC presentato a Graz nell’ambito della Conferenza Internazionale di EPARM 2015; la revisione 2015 del Frascati Manual (strumento OCSE di indirizzo relativo alla ricerca e sviluppo nei paesi avanzati) in cui per la prima volta le arti, la musica e lo spettacolo trovano pieno riconoscimento come settore autonomo; il Position Paper on Doctorates in the Arts “The Florence Principles” presentato da ELIA nella Conferenza biennale 2016 svoltasi a Firenze e sottoscritto tra gli altri da AEC, EUA, CUMULUS.

La convergenza di questi atti, notevoli per l’impatto che andranno ad esercitare sulle politiche di sviluppo del settore artistico in chiave internazionale, denota l’alto valore strategico attribuito alla AR dall’intero panel dei massimi esperti del settore a livello europeo.

RAMI

L’associazione per Ricerca Artistica Musicale in Italia (RAMI) nasce nel 2014 con l’intento di contribuire alla creazione ed al consolidamento di una cultura della ricerca artistica musicale nell’intero Paese. Le principali finalità statutarie dell’associazione mirano a stimolare l’avvio di un dibattito ampio sul tema, operando affinché cresca l’attenzione verso la AR in un’ottica di condivisione comunitaria, promuovendo l’informazione e il confronto con le più avanzate esperienze internazionali e attivando la riflessione interdisciplinare ed interistituzionale, oltreché la sua disseminazione. La RAMI nasce su modello di una serie di altre iniziative europee già in rete, spesso tra loro, tra cui EPARM (European Platform of Artistic Research, gruppo di lavoro specifico di AEC, SHARE (Step-change for Higher Arts Research and Education, progetto di network di ELIA) e soprattutto la Society for Artistic Research (SAR), organismo che ha al suo attivo la costituzione del Research Catalogue (RC, repository multimediale dei progetti e delle tesi di ricerca artistica), e il Journal of Artistic Research (JAR, rivista peer-reviewed leader del settore). L’8 aprile p.v. si svolgerà presso il Conservatorio di Pescara la “Quarta Giornata Italiana RAMI per la Ricerca Artistica e Musicale”, quest’anno dedicata al tema “Fare musica oggi tra formazione e ricerca artistica”.